Finalmente abbiamo iniziato a capire il "cielo d'Irlanda"...infatti, nonostante le nuvole minacciose ed una leggera pioggerellina non abbiamo indossato l'antipioggia e ci siamo diretti a Horn Head, una scogliera di quasi 200 metri che non abbiamo potuto godere appieno a causa del forte vento e della foschia.
Siamo poi andati a Fanad Head alla cui estremità è presente uno dei fari più belli visti in Irlanda e, purtroppo, costruito a seguito di un naufragio che ebbe come unico sopravvissuto un pappagallo. Di seguito di siamo diretti a Malin Head, il punto più settentrionale dell'Irlanda, dal quale si gode di una vista a dir poco mozzafiato della costa selvaggia ed aspra del paese. Siamo rimasti talmente tanto estasiati dal paesaggio che siamo rimasti lì più di un'ora...posto davvero unico! Infine, risaliti in moto ed entrati in Irlanda del nord, siamo andati a Derry o, per gli inglesi "Londonderry", tristemente famosa per la "bloody sunday" del 30 gennaio 1972, quando un gruppo paracadutisti inglesi aprì il fuoco su dei manifestanti per i diritti civili uccidendone 14. Ora siamo a Portrush da dove faremo un pezzo della Causeway coastal route...ma intanto, a cena abbiamo inziato a pianificare la strada per il rientro :-(
0 Commenti
Lascia una risposta. |
Raffaele Di Napoli
"Si viaggia con i modi più impensabili, a volte comodi a volte spartani. Si viaggia verso l’ignoto, per respirare a pieni polmoni il fascino dell’av-ventura, ossia andare senza conoscere cosa succederà… ma in questo l’impegno è alto e necessita pure di parecchio tempo a disposizione, che include anche la sospensione momentanea dal proprio posto di lavoro. Troppo complicato, vero? E allora ecco che viene incontro un’altra idea: accettare semplicemente una proposta fatta da un amico di Ancona, conosciuto due anni prima su internet in occasione di un viaggio in Spagna. L’ispirazione è nata leggendo delle riviste di viaggi, e anche su internet: le informazioni lì non mancano. Ci si ritrova, con moto BMW di grossa cilindrata, e via… La meta è l’Irlanda. Sbarcati a Dover, in poco tempo eccoli a Fishguard per l’imbarco… il traguardo è vicino. Di certo è una sensazione completamente diversa tra il viaggiare su moto di grosse cilindrate, che non come stare su una Vespa, qualunque sia. Ma questo RAFFAELE DI NAPOLI lo sa, e sa anche d’essere fortunato di viaggiare un po’ più comodo rispetto ad altri. Alla fine, comunque, rimane la gioia di aver vissuto qualcosa di bello, seppur non eccezionale, ma con la convinzione che si possa ripetere in altre zone la stessa esperienza. Gli orizzonti sono infiniti e c’è sempre posto per viaggiare su una due ruote, possibilmente con un motore robusto che dà garanzie." ArchiviCategorie |